Ciudad de l este, la triplice frontiera
Fa un caldo pazzesco a Foz do iguassu, mi trovo nella terrazza del mio ostello, seduto a cercare di rinfrescarmi tra una birra ghiacciata e l altra. Davanti a me c è Anthony, un grosso canadese che ha passato gli ultimi 8 mesi a girovagare per il sud America, perdendo alcuni dei suoi neuroni tra varie città. Io invece ho passato la giornata alle cascate dell’ Iguassù, completamente cotto dal caldo e dall’ afa. Ma ne è valsa la pena, le cascate valgono assolutamente il lungo ed estenuante viaggio che ho fatto da Florianopolis. 20 ore di viaggio tra bus e aereo passando per Curitiba. “Man…everything…everything” continua a ripetermi Anthony. Si sta riferendo a Ciudad de l este, città aldilà del confine brasiliano, è un porto franco tra i più importanti al mondo dove secondo la sua testimonianza si trova di tutto, merce legale ed illegale. La teoria trova conforto dopo l intervento di un ragazzo svedese, che domani si dirigerà nella città per acquistare un i phone a prezzi davvero convenienti. Spinto da un enorme curiosità decido di partire il giorno dopo per vedere coi miei occhi questa città-supermercato. Parto di mattina presto, il bus che mi porta al confine e un rottame che a malapena raggiunge i 30 km/h, quasi tutto arrugginito, viaggia con le porte aperte per dare un pò di sollievo agli accaldati passeggeri


Dopo un viaggio di circa mezz ora eccoci alla dogana, che è proprio come me l aspettavo: Un viavai continuo di persone e enormi strutture con la scritta Shopping in evidenza. Un’ altra cosa che balza all occhio sono gli scooter-taxi, individui con casacca e casco giallo che vi faranno oltrepassare la frontiera con il loro mezzo a due ruote senza nessun tipo di problema, vi ricordo infatti che tra i tre paesi al confine di questo porto franco, Argentina Paraguay e Brasile non ci sono controlli frontalieri


La città sembra un gran bazaar in versione sud americana, ci sono un sacco di bancarelle che offrono i prodotti piu disparati, con alle spalle giganteschi centri commerciali che vendono perlopiù materiale elettronico. Ci sono anche tanti argentini e brasiliani che vengono qui per acquistare prodotti per poi rivenderli nel proprio paese creando così un commercio illegale. Questa totale assenza di controllo da parte delle autorità favorisce senza dubbio un grande traffico di clandestini che fuggono dalle regioni più povere del Paraguay e tentano la fortuna negli stati piu ricchi confinanti.

Camminando per la via principale, che è subito dopo la dogana, verrete continuamente fermati da loschi individui che vi offriranno merce contraffatta tra cui vestiti, droga e armi. Basta declinare gentilmente l offerta e non ci sarà alcun tipo di problema. Mentre camminavo all altezza del casinò ho sentito un rumore tipo scossa, voltandomi ho notato un signore pieno di taser che li porgeva stile venditore da spiaggia con un candido sorriso. Dando un’ occhiata in giro ai prezzi non ho visto cosi tanta convenienza sui prodotti venduti, questa cosa mi è stata confermata dal ragazzo svedese dell ostello che ho incontrato sul ponte dell’ amicizia, che collega Ciudad de l este e foz do iguassu, mentre tornavamo in Brasile. Da segnalare inoltre la giovane età della città, che è nata nel 1957 con il nome di Puerto Flor de Lis, diventata poi Puerto Presidente Stroessner durante il periodo dittatoriale, e infine chiamata Ciudad de l este, nome scelto dal comando rivoluzionario. Da vedere in città non c è altro, malgrado sia una città di circa 300mila abitanti, seconda città per abitanti in Paraguay, ma direi che se siete in zona, un salto in questo folle luogo dovete farlo, sarà sicuramente un’ esperienza più unica che rara.