Il Suzuki sgangherato da otto posti continua a sobbalzare, ogni buca che incontriamo su una delle poche strade asfaltate della Cambogia mi avvicina sempre di più all’ insperato confine. I miei compagni di viaggio sono tutti contadini asiatici, carichi di sacchi di iuta pieni di spezie maleodoranti, che dormono beatatmente sballottati a destra e a sinistra, li guardo chiedendomi come possano prendere sonno, probabilmente per le intense e stancanti giornate a lavorare nei campi, o forse è per l’oppio fumato, molto comune da queste parti. Il viaggio dalla Cambogia al Laos è stata un’esperienza mistica, un percorso nel cuore dell’ Indocina, quella autentica,rurale, senza fronzoli. Una volta entrati in terra Laothiana è la provincia del Champasak la prima zona che si incontra, una terra bellissima, composta da piantagioni di caffè, cascate da togliere il fiato e da incantevoli isole fluviali, le 4000 isole sono il primo luogo degno di nota una volta varcato il confine, e gli atolli principali, come Don Khong, o Don det, sono divenuti il paradiso per molti Backpackers.

Le città di partenza per raggiungere il confine sono principalmente due: Phnom penh, la capitale, e Siam Reap, la città dell’Angkor Wat. La lunghezza del percorso è simile, intorno alle 10-12 ore, ma il viaggio partendo dalla capitale è forse un pò più comodo, perchè i bus sono più frequenti, e le condizioni della strada sono migliori. Passando da un paese all’ altro ho notato una forte differenza, la Cambogia, un paese molto giovane, che ha subito una forte influenza culturale dall’ occidente, e il Laos, un paese ancorato alle proprie tradizioni, dove il tempo sembra essersi fermato. Questa differenza la si nota anche dai villaggi che si attraversano durante il viaggio, sporchi e disordinati quelli cambogiani, essenziali e selvaggi quelli laothiani.



Consigli utili
- La dogana tra i due paesi è solo una, quella di Nong Nok Khiene. Una volta usciti dalla Cambogia si dovrà proseguire per un pezzo a piedi nel nulla e ci si ritroverà poi alla frontiera Laothiana, la dogana di solito è molto tranquilla e poco trafficata. Diffidate da chiunque vi proponga punti di ingressi alternativi.
- Ci sono alcuni voli che collegano i due paesi, ma sono tratte gestite dalle compagnie di bandiera, hanno costi molto alti e sono effettuati con veivoli antiquati. La tratta da Siam Reap a Paksè, principale città della provincia del Champasak, è coperta dalla Lao airlines.
- I viaggi sono percorsi da bus o da minibus, che vengono riempiti in base alla richiesta. Non sono moderni e comodi come possono essere quelli thailandesi o vietnamiti, quindi non vi aspettate particolari comfort, e soprattutto non spendete più di 40 dollari per il viaggio.
- Nel vostro viaggio via terra attraverserete paesaggi bucolici e villaggi con servizi scarsi o quasi nulli, non attrezzati per il turista medio occidentale, di conseguenza anche il cibo non sarà dei migliori, quindi per evitare spiacevoli conseguenze vi consiglio di portarvi snack o panini pronti dal luogo di partenza.
- Dal 2019 il visto di ingresso nel Laos si può fare online. Il visa on arrival rimane attivo, il costo per un ingresso singolo è di 35 dollari
- Armatevi di pazienza! Questo viaggio non è per tutti, vedrete paesaggi assurdi e a tratti monotoni, di solito si parte la mattina presto e si arriva nel laos la sera tardi, al momento non esistono sleeping bus che coprono la tratta. Godetevi l’esperienza con la curiosità del vero viaggiatore, osservando il vero sud est asiatico, lontano dagli affollati e inflazionati luoghi turistici.