Kuala lumpur non mi era piaciuta, una città che gioca a fare la moderna occidentale pur avendo radici e problemi da metropoli asiatica. Abitata da un melting pot di cinesi indiani e malesi che faticano a convivere, a parte un paio di opere architettoniche interessanti, le Petronas e la Kl tower, non credevo avesse nulla di particolare o di interessante, ma mi sbagliavo. A 15 km a nord della capitale malese c’è un luogo splendido ricco di misticità, un luogo che finalmente ti fa rivivere un’atmosfera induista che ha pochi eguali al mondo, un luogo che da solo basta e avanza come scusa per fermarvi a passare qualche giorno nella insipida Kuala lumpur, questo luogo si chiama Batu caves.

Un pò di storia
Si tratta di rocce calacaree formatesi circa 400 milioni di anni fa, il sito rappresenta uno dei più popolari santuari indù al mondo ed è dedicato a Lord Murugan, il dio Indù della guerra,rappresentato all’ ingresso da un enorme statua alta 43 metri, costituita da cemento, barre d’acciaio e vernice d’oro. Si dice che l’intera area sia stata scoperta per caso nel 1860, da alcuni coloni cinesi che cercavano guano per fertilizzare i loro terreni. Solo nel 1890 il sito venne promosso come luogo di culto,grazie ad un commerciante indiano,Pillai, che fece costruire la statua in onore del dio Murugan

Come arrivare
Arrivare alle Batu caves è molto semplice, le grotte sono raggiungibili direttamente dalla Kl Sentral, la stazione centrale dei treni di Kuala lumpur. Basta prendere il treno KTM komuter e scendere direttamente alla fermata denominata Batu caves, che è anche il capolinea. Il prezzo è di 2 RM, circa 50 centesimi, ci sono treni ogni 20 minuti durante le ore di punta e meno frequenti negli altri momenti, il viaggio dura circa 30 minuti, e l’entrata del sito si trova a 15 metri della stazione ferroviaria. Un altro modo rapido ed economico è quello di utilizzare Grab, una sorta di Uber all’ asiatica. La app è molto utilizzata a Kuala Lumpur e il tragitto dalla zona centrale alle Batu caves non dovrebbe costare più di 5-7 euro.

Tips e consigli
- Gli scalini per arrivare alle grotte sono 272, sono stati ridipinti con colori sgargianti nel 2018, non ci sono ascensori, ma la scalinata è interrotta da frequenti piazzole dove fare pause rigeneranti. Man mano che si sale è bellissimo sentire i suoni tipici dei templi indù grazie agli altoparlanti dove risuonano allegre preghiere. Una volta arrivati in cima, voltatevi e ammirate lo splendido panorama su Kuala lumpur.
- Alle Batu caves ci sono le scimmie. Durante la risalita della scalinata si possono incontrare dei bellissimi macachi, che a differenza di altri luoghi del sud est asiatico sono molto più pacifici, dato che sono abituati alla presenza dell’uomo. Consiglio comunque di adottare delle precauzioni, in primis tenere ben saldi i vostri oggetti, che siano bottiglie, cibo o oggetti di valore, dato che questi simpatici animaletti sono molto abili nel soffiarveli dalle mani. Evitate inoltre di guardarli negli occhi, perchè potrebbero prenderlo come gesto di sfida.

- Le Batu caves non hanno orario, le troverete aperte sempre,anche durante le cerimonie religiose, che sono un’esperienza unica per conoscere da vicino la religione hinduista. L’ingresso è gratuito per tutti, consiglio di visitarle in settimana, magari la mattina, visto che nei week end possono essere molto affollate
- Le grotte sono principalmente tre. La più grande di tutti è la Temple cave, alta quasi 100 metri, che ha al suo interno tutti i templi induisti. Inoltrandosi nel percorso si trova una grotta più piccola, la art gallery cave, dove è possibile ammirare pitture e sculture induiste grazie ad una grossa apertura in alto che fa passare la luce. Infine c’è la dark cave,dove per entrare è necessario pagare un biglietto e apre ad orari prestabiliti, in questo luogo è possibile ammirare stalattiti e stalagmiti, stando attenti ai pipistrelli ed al loro guano.

- Le Batu caves sono a circa 30 minuti dal centro di Kuala lumpur, quindi per visitarle non è necessario prenotare un albergo nelle vicinanze. Potete tranquillamente dormire nello stesso alloggio che utilizzate per visitare gli altri quartieri della capitale della Malesia