I primi venti di guerra a Kiev

Sono le 6 del mattino all’aeroporto di Malpensa, all’ imbarco i pochi passeggeri del volo diretto a Kiev formano una fila ordinata,silenziosa, a tratti malinconica. Il calendario segna il 15 Gennaio 2014, siamo in pieno periodo Euromaidan, e per la prima volta in vita mia sto andando a seguire da vicino una vera e propria guerra civile. Ovviamente la guerra non è stato il movente di questa avventura, il volo è stato acquistato mesi prima per poco meno di 100 euro ( volo diretto con Wizzair), e la capitale ucraina, come tutte le ex repubbliche sovietiche, ha da sempre attirato il mio interesse.

Situazione dal 2014 ad oggi

Appena arrivato a Kiev la prima cosa che mi ha impressionato non sono stati i venti di rivoluzione di Euromaidan, ma il freddo. Non ero mai stato in una città così dannatamente gelida, e nonsotante un bellissimo sole che mi ha accompagnato per tutta la settimana, le temperature oscillavano tra i -7 e i -20 gradi. In quell’inverno del 2014 la situazione in città non era poi così catastrofica, la gente lavorava, negozi e ristoranti erano aperti, e i mezzi pubblici funzionavano regolarmente. L’aria diventava più frizzante in Piazza Maidan, dove erano state erette barricate con pneumatici e vari oggetti, presidiati da migliaia di persone che vivevano accampati in pieno centro città

La Grivna si era svalutata, e attività turistiche come lo storico mercato di Bessarabia ne soffrivano molto. I prezzi dei beni alimentari erano diventati inaccessibili, ed una volta entrato, sono dovuto andarmene per le continue ed assillanti offerte dei commercianti. Ero l’unico cliente in tutto l’edificio, di un sabato alle 4 di pomeriggio. Parlando con la gente del posto percrpivo una sorta di rassegnazione, erano abbastanza abituati ad avere un governo dispotico e corrotto a cui davano interamente la colpa di questi disordini. In particolare mi ha colpito la storia di un ragazzone che partecipava all’occupazione di piazza Maidan. Era alto, corporatura robusta, gli occhi piccoli ma espressivi, indossava una sciarpa della Dinamo Kiev. Mi raccontava che veniva pagato una decina di Euro al giorno per stare lì, che a lui interessava poco di politica, e che probabilmente tutta l’operazione era finanziata qualche partito europeista. Nessuna di queste persone però sapeva che il peggio sarebbe ancora dovuto arrivare. Terminato l’ Euromaidan, verso la fine del Febbraio 2014, in Ucraina ci furono una serie di scontri in Crimea e nella zona orientale del paese. Questi episodi di guerriglia non riguardavano la capitale, che stava tentando faticosamente di allacciare rapporti con l’Europa a discapito della Russia. La vita a Kiev procedeva in maniera tranquilla e i turisti arrivavano senza problemi. La situazione precipitò nel Febbraio 2022, con l’invasione Russa in Ucraina. Da quel giorno visitare la capitale è diventato quasi impossibile, visto che a causa della guerra l’intero spazio aereo Ucraino è stato chiuso al traffico.

Cosa vedere

Kiev è in assoluto una delle città che più mi ha stupito per la sua bellezza. I suoi monumenti storici e chiese bellissime, si fondono magnificamente con la sua parte moderna, risultato di un capitalismo che piano piano si sta insinuando in questo giovane paese. La città è pulita, la scelta culinaria ampia, e la zona della città alta vi farà rimanere a bocca aperta.

  • Cattedrale di Santa Sofia: Una delle più belle chiese al mondo, ricorda Hagia Sophia di Istanbul ma ha dimensioni più ridotte. La cattedrale fu fondata nel 1011, e anche se il nome degli architetti è sconosciuto, è evidente lo stile Bizantino.
  • Monastero di San Michele: Un’altra chiesa bellissima a Kiev. Si trova in cima ad una collina accanto al fiume Dnepr, il panorama che si vede è bellissimo. Venne demolito dalle autorità sovietiche negli anni 1930, ma in seguito all’indipendenza dell’Ucraina del 1991 gli edifici vennero ricostruiti, e nel 1999 vennero riaperti al pubblico. Anche qui è evidente lo stile Bizantino
Ingresso monastero
  • Chiesa San Vladimir: Sede della chiesa ortodossa Ucraina. Molto belli gli affreschi al suo interno, mentre all’ esterno si presenta con facciate giallo brillanti.
  • Kyevo Pečers’ka Lavra: Chiamato semplicemente “Lavra” dagli Ucraini, è un complesso di Monasteri e luoghi di culto. Situato in cima ad una collina sul fiume Dnepr, da cui si vede uno splendido panorama sulla città. Il sito è patrimonio dell’Unesco, ed è una tappa imperdibile del viaggio. Luogo che trasmette un senso di spiritualità unico.

Trasporti

Fino al 2022 Kiev era ottimamente connessa alle principali città italiane tramite la regina del low cost dell’ est Europa, la mitica Wizzair. Il costo del volo oscillava tra i 100 e i 200 euro, e i passeggeri atterravano all’aeroporto di Zuliany, molto vicino alla capitale Ucraina. A fine 2021 anche Ryanair aveva iniziato un collegamento diretto con Milano, terminato poi con l’inizio della guerra. Kiev come tutte le città dell’ex blocco Sovietico ha un eccellente e capillare rete di trasporti, con stazioni della metropolitana pittoresche e tram datati ma efficienti. Molto usata l’app di Bolt, una sorta di Uber dell’est Europa, un modo veloce ed economico per spostarsi in città.

Sperando che questa dannata guerra finisca al più presto, non ci resta che aspettare che lo spazio aereo Ucraino riapra, per ammirare una città splendida che non ha nulla a cui invidiare alle più blasonate e turistiche capitali europee come Praga, Budapest o Parigi.

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