Moldavia-Transnistria

“Il paese che non esiste”. Così viene chiamata dai suoi abitanti la Transnistria. Paradossale, a tratti drammaticamente comico, si colloca in un limbo geopolitico che sfida le consuete categorizzazioni. Un paese autoproclamatosi indipendente nel 1990, riconosciuto solo da altri due paesi a sua volta non riconosciuti dalla stragrande maggioranza dei membri dell’ONU (Abkhasia e Ossezia del sud), si presenta come un’istantanea di un’epoca passata. Sostenuta economicamente e militarmente dalla Russia (che comunque non la riconosce), la Transnistria vive in un contesto di contraddizioni stridenti. Da fuori può sembrare un paese privo di significato, quasi inutile, ma quando ci si addentra nel cuore della capitale, Tiraspol, la percezione cambia completamente. Camminando tra le sue strade, si conosce un popolo fiero, nostalgico, amichevole e, soprattutto, speranzoso. Speranzoso di cambiare la sua assurda situazione politica: hanno passaporti senza timbri perché non sono riconosciuti a livello internazionale, carte di credito e bancomat nazionali che funzionano solo all’interno dei propri confini (Visa e Mastercard non funzionano), una valuta (il Rublo Transisitriano) che non si può cambiare in nessun altro paese. Questo isolamento completo non è solo una questione economica; porta la stragrande maggioranza della popolazione a vivere un’esistenza intera tra i confini della Moldavia (dove possono circolare liberamente), in una sorta di limbo sociale. Tutto questo disagio viene aggravato dai venti di guerra che soffiano su questa striscia di terra. La possibilità che la Moldavia aderisca all’UE nel 2030, inglobando anche la Transnistria, preoccupa; per molti, la Russia non vedrà di buon occhio questa operazione, suscitando timori per una nuova guerra come quella ucraina. Anche la popolazione vive sotto la costante incertezza, mentre come al solito l’UE fa orecchie da mercante, ignorando un conflitto che rasenta il paradosso e la tragedia contemporanea.

Dogana Transnistria

Nonostante l’isolamento politico, il paese si sta aprendo lentamente al turismo, e numerose sono le guide locali che offrono tour autentici del paese. La mia guida si chiamava Anton Dendemarchenko, un giovane davvero appassionato e competente, che consiglio vivamente. È un ragazzo simpatico e affabile che conosce a fondo la storia e la cultura locale, e che mostra gli angoli più autentici e meno battuti del paese, rendendo ogni visita un’esperienza unica. Lo si può trovare su TripAdvisor con relative recensioni entusiastiche che testimoniano la sua professionalità. Avere una guida locale come Anton vi permetterà di attraversare il confine senza particolari problematiche. L’attraversamento è stato facile e veloce; non siamo nemmeno scesi dalla macchina per i controlli, e ci è stato consegnato il visto da conservare per l’uscita. Dopo un paio di checkpoint di soldati armati, abbiamo continuato il nostro viaggio, volando verso il cuore di Tiraspol.

La prima città che si incontra una volta superato il confine è Bender. Qui è obbligatorio cambiare i soldi, anche perchè sarà l’unico mezzo di pagamento accettato durante il soggiorno, il cambio attuale è di circa 1 euro = 19 Rubli Transistriani. Da vedere c’è la famosa fortezza, monumento di vanto nazionale, che risale a secoli fa e offre una vista panoramica mozzafiato sulla città e sul fiume Dniester. . Non lontano, si trova anche un enorme cimitero ai caduti, un luogo di commemorazione che rende omaggio ai soldati che hanno perso la vita durante i conflitti passati, riflettendo la resilienza e la determinazione della popolazione locale.

Cimitero di Bender

Dopo una quindicina di chilometri di strada ben asfaltata si giunge finalmente nella capitale, e si viene magicamente catapultati in una città sovietica degli anni ’60. Le statue e i monumenti a Lenin sono ovunque, testimoni di un passato che continua a vivere nei cuori dei suoi abitanti, così come la bandiera transistriana svolazza in alto, simbolo di identità e resistenza. Ci sono anche un paio di ristoranti stranieri, che offrono un contrasto curioso con l’atmosfera decisamente nostalgica che permea il luogo. Passeggiando per le strade, si possono notare tanti monumenti ai caduti, un omaggio tangibile ai sacrifici del passato, così come molte rappresentazioni di carroarmati e aerei, che richiamano alla mente la potenza e la grandezza di un’epoca ormai lontana.

Essendo una capitale, ha anche il parlamento, un’università, numerose scuole ed ospedali che offrono vari servizi sanitari alla popolazione. Bello anche il Green Market, un enorme mercato che vende un po’ di tutto, dai prodotti freschi e biologici alle specialità locali, dove i visitatori possono immergersi in un’atmosfera vivace e conviviale, assaporando i sapori autentici del luogo.

Parlamento Transistria
Green market
Università

Per la parte culinaria ci sono un paio di ristoranti molto tipici, si tratta di mense sovietiche dove mangiare la cucina locale. Un’esperienza unica, da provare, anche se non impazzite per la cucina russa (che io adoro) potrete trovare alimenti normali come riso o pollo. I ristoranti sono

  • Back in URSS: Forse il più turistico dei due, ma anche il più scenografico, è spesso affollato e per mangiare si può attendere anche 15-20 minuti.
  • USSR Canteen: Self service. Si trova in pieno centro, a mio parere è più autentico e meno affollato. È frequentato da parecchie Babushke nostalgiche.
Ussr Canteen
Borsch, Shuba, e pollo. Accompagnato da birra locale

Tutti luoghi principali da visitare si trovano lungo la strada denominata “25 Ottobre”, le distanze sono lunghe, quindi è fondamentale disporre di un driver(tutte le guide locali hanno un’auto). In questo modo, potrete godervi il paesaggio e apprendere interessanti curiosità sulla storia della zona senza preoccupazioni. Se volete portare a casa un bel cimelio sovietico da collezionare, allora dovete fermarvi per forza al Soviet Antique shop, un vero e proprio tesoro per gli appassionati di storia e cultura. Si trova sulla Liebknech, un’arteria principale della città, facilmente raggiungibile e ben segnalata. Qui trovate non solo francobolli, ma anche materiali e documenti dell’era sovietica ben conservati, che raccontano storie uniche e affascinanti. Inoltre, potreste imbattervi in oggetti rari come uniformi, medaglie e fotografie storiche, tutti pronti a stimolare la vostra curiosità e a farvi immergere nell’atmosfera di quel periodo storico. Prima di farvi prenotare il biglietto aereo vi do un ultimo consiglio: Non chimatela mai Transnistria, ma Pridnestrovie, i locals ci tengono molto.

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